«Ho amato l’arte prima di amare la poesia», disse il poeta, attivista e pittore John Giorno (1936–2019). Figura di spicco delle scene artistiche e letterarie newyorkesi degli anni Sessanta, Giorno è noto per i suoi incontri — intellettuali, sociali e sessuali — con vari personaggi come il poeta Allen Ginsberg, lo scrittore William S. Burroughs e i pittori Jasper Johns e Robert Rauschenberg, raccontati nel suo memoir postumo Great Demon Kings: A Memoir of Poetry, Sex, Art, Death, and Enlightenment (2020). Il legame speciale con Andy Warhol sancì la sua notorietà precoce: Giorno fu il protagonista di Sleep (1964) e diventò così una delle sue prime superstar.
La poesia di Giorno, che fondeva parola recitata, performance e installazione sonora, mirava a democratizzare l’arte nella metà del XX secolo. Nei suoi versi, insieme erotici, teneri e ironici, catturava il comico e il tragico della vita quotidiana. Il suo progetto rivoluzionario Dial-A-Poem (1968) trasformò il telefono in un "portale pubblico" per la poesia: chiunque poteva comporre un numero e ascoltare una poesia, in qualsiasi momento e luogo. Meno conosciuta è la pratica pittorica di Giorno, nata dallo stesso impulso di raggiungere le persone dentro e fuori il museo. Con il linguaggio come mezzo espressivo, portò nel mondo dell’arte il suo orecchio per le frasi taglienti, infondendovi un equilibrio tra gravità e leggerezza.
Le opere qui raccolte — dipinti testuali, stampe giovanili e tele arcobaleno — compongono una sorta di poema collettivo. Distillano la visione del mondo di Giorno: le gioie della vita di strada newyorkese, il pensiero buddhista e l’immediatezza ruvida del linguaggio. Come i koan, invitano lo spettatore a completare il pensiero, a portarne i frammenti nella propria vita. Come scrisse Giorno in una delle sue ultime poesie, Thanx 4 Nothing (2007): «Grazie per avermi permesso di essere un poeta / un nobile sforzo, destinato al fallimento, ma l’unica scelta possibile».
Questa mostra mette inoltre in luce l’archivio di Giorno, rivelando i suoi metodi collaborativi e le amicizie che lo sostennero. Dial-A-Poem torna qui, offrendo accesso alle registrazioni di 132 poeti, artisti, musicisti e attivisti provenienti dal mondo anglofono. Ma oltre l’arte, la mostra riflette anche il carattere di Giorno, il suo coraggio morale. La sua pratica buddhista, fondata su compassione e chiarezza, modellò la sua risposta alla crisi dell’AIDS: attraverso il AIDS Treatment Project, fornì affitto, cibo e medicine a coloro che erano stati abbandonati dal governo statunitense.
Determinato, come egli stesso disse, «a fare della poesia una lama di rasoio che taglia attraverso l’ego del karma americano», Giorno fuse vita e arte in un’unica continuità incessante, un esperimento costantemente creato e ricreato. John Giorno: No Nostalgia è un invito aperto a fare lo stesso.
La mostra è a cura della Direttrice della Marciano Art Foundation (MAF) Hanneke Skerath e dello scrittore e critico Carlos Valladares, per MAF in collaborazione con Giorno Poetry Systems.
25 ottobre 2025 - 25 aprile 2026
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