Mirror of Happiness (Specchio della felicità), 2022, è una fiaba frammentata sull’amore e sul desiderio di connessione, ambientata in un periodo di recessione globale. Due antieroi parigini fuggono a Istanbul dove vengono momentaneamente accolti nella scena della moda turca. Braccati da assassini invisibili, questi amanti della natura cercano un nuovo tipo di paradiso nel mare inquinato. Oppure, forse, le loro paure paranoiche e le fantasie di nirvana sono solo finzioni della loro immaginazione, e in realtà non hanno mai lasciato la loro stanza d’hotel. In un universo parallelo, ignoto alla coppia di Istanbul, una coppia senza nome che vive a New York attraversa una sorta di narrazione speculare. Questi romantici urbani vivono sentimenti di alienazione, ma si consolano e si amano mentre giocano a biliardo, vanno al bowling o fanno un giro in traghetto attorno alla Statua della Libertà. In diversi momenti, tutti e quattro i personaggi si rivolgono al pubblico con soliloqui che analizzano le proprie vite ed esaminano la psicologia dei loro partner. Un trio di danzatori intraprende un commento allegorico intermittente durante lo svolgersi di queste due storie. Il film include anche una coppia di fantasmi che interagiscono con gli scenari del film. Liberamente ispirato al Pierrot le Fou di Jean-Luc Godard.
Il film Mirror of Happiness si inserisce nella tradizione dei lavori più recenti di Sam Samore, che possono essere descritti come poesie visive in bilico tra realtà e finzione, spesso narrate in modo non lineare, ricordando allo spettatore fiabe frammentate. Questi frammenti mostrano persone sole o in relazione con gli altri, e spesso somigliano a sequenze oniriche, mettendoci di fronte ai nostri desideri segreti, alle paure e alle emozioni – a volte sepolti nel profondo del nostro inconscio. I film di Samore rivelano un interesse costante per l’analisi critica del modo in cui viviamo insieme nella società – in particolare in relazione alle norme di genere, all’assegnazione dei ruoli, ai codici di comportamento, così come alle strutture delle relazioni di potere.
