Sam Samore - "The Dark Suspicion"

Capitain Petzel, Berlin Germany

La mostra espone un gruppo di stampe a getto d’inchiostro su carta di cotone dal titolo The Dark Suspicion – un titolo tratto da una serie di dipinti di René Magritte. Samore è stato ispirato dall’esplorazione dell’inquietante da parte di Magritte, dal suo uso dell’inconscio e dalla ricchezza nel giocare con luoghi di rimozione psichica. Nelle sue fotografie precedenti, Samore si è concentrato sulla relazione tra cinema e pittura attraverso una tavolozza monocromatica, tramite la narrazione, l’inquadratura dell’azione, lo sviluppo dei personaggi e la sospensione dell’incredulità. In queste nuove immagini, meno legate al cinema e più alla pittura, dominate da una colorazione vivida, si sprigiona una sensazione di distacco e silenzio. A volte i personaggi attraversano il piano dell’immagine con agitazione cinetica, mentre in altre immagini si osserva una disposizione di quiete interiore. Come nel film Persona di Ingmar Bergman, Samore esplora la discontinuità dell’io, come questa possa riflettersi nel volto inteso come maschera. Potremmo cercare di imporre una narrazione a queste immagini, ma esse evitano qualsiasi racconto definitivo. Quest’opera rivela l’interesse recente di Samore nell’indagare la molteplicità dei generi: l’assegnazione dei ruoli sociali, i modelli comportamentali e le relazioni di potere. Le apparenze ingannano, e in queste opere su carta siamo messi di fronte alle nostre proiezioni private di desiderio, ossessione, fantasia. Oltre alle nuove immagini, la galleria proietterà una selezione di cortometraggi recenti di Samore: Compendium of Perplexities (2011), Glossary of Delusions (2010) e Archipelago of Enigmas (2012). Essi proseguono il vocabolario dei suoi attuali lungometraggi Hallucinations/Paradise (2010) e Mirror of Happiness (2012). Questi tre corti formano una sorta di trittico, anche se ciascuno può essere fruito singolarmente. Seguiamo le azioni di personaggi che abitano mondi immaginari fatti di conflitto, casualità, irrazionalità e metamorfosi del sé. Si tratta di narrazioni non lineari, costruite come fiabe e sogni frammentati: convulsivi, insistenti, ellittici, ripetitivi, allegorici. La musica ipnotica di ciascun film amplifica la poetica delle scene che si dipanano – e il movimento costante della grana filmica articola una superficie voluttuosa.

Gennaio 20, 2012
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